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L'Organizzazione degli Ospizi

Circa 8 persone viventi su 1000 moriranno l'anno prossimo; circa 1,76 persona muore ogni secondo nel mondo. Nell'America del Nord, tragiche malattie o incidenti contano per circa il 20% delle morti; la maggior parte delle persone muore a causa di una lunga degenza o a causa dell'invecchiamento. Questo quadro ci offre un'opportunitá per prepararci alla nostra morte e per quella delle persone che amiamo.

Allo stesso tempo i dottori continuano ad avere un numero sempre più crescente di pazienti con problemi emozionali, esistono sempre più pazienti anziani che vivono da soli con limitazioni fisiche che affrontano la solitudine e l'isolamento. Nella societá moderna la morte viene considerata come un evento da temere. Confiniamo i nostri anziani in case di cura e proteggiamo i nostri figli e noi stessi nel sviluppare una consapevolezza sul nostro ultimo passaggio. Non esiste una vera comprensione della morte o cosa avviene al di lá quando moriamo. Generalmente viene insegnato alle persone di rifiutare la morte e quando, inevitabilmente devono affrontarla, sono colmi di terrore e confusione.

La medicina moderna ha portato dei progressi incredibili nel prolungare la vita, lenire il dolore fisico e altre ansietá. Nonostante ció le persone non muoiono bene, la medicina occidentale si concentra principalmente sull'aspetto fisico tralasciando l'aspetto spirituale ed emozionale del paziente. Molti di questi problemi ci hanno spinto a ricercare un modo migliore di capire e affrontare il problema del morire.

L'associazione degli ospizi ha cambiato come affrontare la fase finale della vita offrendo un differente approccio per armonizzare ed eventualmente rimpiazzare le cure mediche quando tutto il possibile é stato provato. Gli ospizi sono disseminati negli alti passi alpini in Europa che seguono le antiche strade Romane di commercio. Gli ospizi più vecchi risalgono all'anno 1000. L'attuale moderna organizzazione degli ospizi Europei ha raggiunto l'America circa 40 anni fa grazie al lavoro straordinario di un medico Inglese, Dame Cicely Saunders.

Come pioniere nel 1967 Dame Saunders fondó l'ospizio Saint Christopher a Londra e si oppose all'idea che le persone devono morire in agonia. La moderna organizzazione di ospizi ebbe origine da questa sua visione la quale diede una speranza per il futuro dove nessuno deve morire in solitudine o soffrendo. Una valida alternativa fu creata, da principio venne introdotta una cura che si occupava principalmente dell'aspetto fisico, in seguito una particolare attenzione fu diretta al trattamento dei problemi emozionali e spirituali della persona morente.

Dottor Elizabeth Kubler-Ross e le fasi di Cordoglio.

Il medico psichiatra Elisabeth Kubler-Ross fu un altro pioniere che cambió il modo di come percepiamo la morte e miglioró il nostro modo di morire. Ebbe una esperienza diretta con pazienti terminali rispettando la loro individualitá al fine di comprendere meglio i punti di forza e le debolezze del nostro sistema medico. Il suo lavoro ci aiutó a realizzare come una morte imminente influenza il paziente, la persona che l'accudisce e tutta la famiglia. Tutto ció fa scaturire una risposta emotiva di perdita e questo divenne la base del modello della dottoressa Ross, dei "Differenti Stati di Cordoglio".

Tramite il suo lavoro la dottoressa Kubler-Ross riconobbe che i pazienti terminali sono terribilmente consapevoli della serietá della loro condizione sia che gli sia stato detto o no. Questo ci permette di comprendere l'importanza di comunicare alla persona morente la gravitá della sua condizione e condividere la prognosi. Quando informati che non esisteva alcuna speranza, le reazioni dei pazienti erano piuttosto simili, sperimentavano un senso di pressione dovuto alla perdita della vita e tutto quello che la circonda.Tutto ció si presenta in 5 distinti passaggi: rifiuto, rabbia, negoziazione, depressione ed infine accettazione. Quando il paziente raggiunge lo stato finale di accettazione qualsiasi interferenza dall'esterno puó causare confusione impedendo loro di morire in pace. Non é importante lo stato della malattia o la pressione sperimentata, tutti i pazienti si aggrappano all'ultima speranza fino al momento finale. Questa speranza deve essere onorata fino alla fine per permettere al paziente di mantenere il suo spirito e offrirgli la forza necessaria per attraversare questo ciclo.

La dottoressa Kubler-Ross venne alla conclusione che "ogni persona proverá in ogni modo a posticipare ogni domanda o problema legato alla morte fino a che viene forzata ad affrontarla faccia a faccia. La persona sará in grado di cambiare le cose solo quando inizierá ad accettare la sua morte.
Questo deve essere raggiunto individualmente da ogni persona. Se ognuno di noi iniziasse a contemplare la possibilitá della propria morte, potremmo influenzare molte cose, specialmente lo stato dei nostri pazienti, delle famiglie e forse anche delle nostre nazioni".

Ci sono molti altri che hanno contribuito significatamente alla supervisione del passaggio dalla vita alla morte come Peter Levine. Consultate la lista che viene fornita nella sessione risorse.